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Città Circolari: La Strada di Milano verso un Futuro Sostenibile – Ott. 2024
Perché l’economia circolare è importante?
Hai mai avuto la sensazione che buttare via oggetti non avesse senso? Questo sentimento riflette il nostro urgente bisogno di adottare un’economia circolare. Oggi, l’obsoleto modello “prendi-produci-usa-butta-inquina” genera oltre 2,6 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno nell’Unione Europea (Eurostat, 2021). È interessante notare che il 77% degli europei preferirebbe riparare i propri oggetti piuttosto che sostituirli. Tuttavia, molti finiscono per gettare o sostituire prodotti a causa degli elevati costi di riparazione e delle limitate opzioni di servizio (Eurobarometro, 2020). Queste sfide sottolineano chiaramente il nostro bisogno di alternative sostenibili che privilegiano il riutilizzo, la condivisione e il riciclaggio.
Le città, in quanto grandi consumatrici di risorse e produttrici di rifiuti, svolgono un ruolo cruciale in questa transizione. In tutta Europa, molte di esse stanno mostrando la strada ripensando ai rifiuti come una risorsa. Milano, ad esempio, si distingue per i suoi progetti trasformativi che toccano diversi settori, dalla moda e l’alimentazione fino all’arredamento.
Le iniziative circolari di Milano: un modello per il futuro
La strategia di circolarità di Milano è tanto ambiziosa quanto visionaria. La città ha lanciato numerose iniziative focalizzate sulla riduzione dei rifiuti e sull’ottimizzazione dell’efficienza delle risorse. Il team di Etikord ha potuto osservare da vicino questo impegno durante la conferenza Falacosagiusta nel 2024. Un esempio notevole è il Patto Alimentare Urbano di Milano, che si occupa attivamente dello spreco alimentare. Innovazioni come BOTTO, una piattaforma IoT, collegano i fornitori di eccedenze alimentari con coloro che ne hanno bisogno, riducendo così efficacemente i rifiuti.
Nei settori della moda e del design, progetti come Centrinno e Reflow associano l’identità di Milano come capitale dello stile con i principi dell’economia circolare, mettendo in evidenza soluzioni sostenibili. Inoltre, gli sforzi quotidiani di riduzione dei rifiuti includono iniziative come Prima-Seconda, che trasforma i resti di pane in birra, e Food Market 4.0, che ottimizza la distribuzione dei prodotti freschi. Insieme, queste iniziative dimostrano la determinazione di Milano ad affrontare le sfide urbane con creatività e ingegnosità.
La forza dell’azione collettiva
Il quadro dell’economia circolare di Milano si basa su tre principi fondamentali: ridurre, riutilizzare e recuperare. Questi pilastri orientano le politiche municipali e incoraggiano la collaborazione tra settore pubblico e privato, reinventando i modelli economici tradizionali per concretizzare le pratiche circolari. Ad esempio, le iniziative di “Riduzione”, come Zera Barra Centro e AppCycled, mirano a ridurre i rifiuti alla fonte promuovendo alternative ecologiche. Parallelamente, il pilastro “Riutilizzare” è rafforzato da startup come Circularity e Opendot, che dimostrano come le imprese possano integrare il riutilizzo nei loro modelli, trasformando oggetti usati in risorse preziose. Infine, il pilastro “Recuperare” brilla grazie agli sforzi di gruppi come Di Nuovo e Ecoskate, che riutilizzano in modo creativo oggetti scartati per farne nuovi prodotti funzionali. Nel complesso, queste iniziative sottolineano il messaggio di Milano: l’azione collaborativa tra i settori è cruciale per raggiungere un’economia veramente circolare.
Il percorso di Milano illustra il ruolo influente delle città nella promozione della circolarità. Affinché questa trasformazione prenda piede in tutta Europa, la partecipazione attiva dei cittadini, delle imprese e dei governi è quindi cruciale. Solo lavorando insieme potremo costruire comunità che difendono la sostenibilità e adottano pratiche circolari.
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